Variabilità della glicemia a digiuno nell'età adulta giovanile e funzione cognitiva nella mezza età


Si è determinato se la variabilità intraindividuale nella glicemia a digiuno al di sotto della soglia del diabete sia associata alla funzione cognitiva nella mezza età adulta al di là dell'aumento della glicemia a digiuno.

Sono stati studiati 3.307 partecipanti allo studio CARDIA ( Coronary Artery Risk Development in Young Adults ) (f ascia d'età 18-30 anni e arruolati nel periodo 1985-1986 ) al basale, e sono state calcolate due misure di variabilità glicemica a lungo termine: il coefficiente di variazione rispetto alla media di glicemia a digiuno ( CV-FG ) e la differenza assoluta tra misurazioni di glicemia a digiuno successive ( variabilità reale media ARV-FG ) prima dell'insorgenza del diabete mellito in 25 e 30 anni di follow-up.

La funzione cognitiva è stata valutata a 25 anni ( 2010-2011 ) e a 30 anni ( 2015-2016 ) con il Digit Symbol Substitution Test ( DSST ), Rey-Auditory Verbal Learning Test ( RAVLT ), Stroop Test, Montreal Cognitive Assessment, e test di fluenza per categorie e per lettere.

È stata stimata l'associazione tra variabilità della glicemia e punteggio del test della funzione cognitiva con aggiustamento per fattori di rischio clinici e comportamentali, livello medio di glicemia a digiuno, variazione nel livello di glicemia a digiuno e sviluppo di diabete, uso di farmaci e durata.

Dopo aggiustamento per multivariate, l'incremento di 1-SD ( deviazione standard ) di CV-FG è stato associato a peggiori punteggi cognitivi all’anno 25: DSST, coefficiente di regressione standardizzato -0.95; RAVLT, -0.14; e Stroop Test, 0.49.

I risultati sono stati simili tra CV-FG con ciascun punteggio del test cognitivo nell'anno 30, e quando è stata usata una misura alternativa di variabilità ( ARV-FG ) in grado di catturare la variabilità nei successivi valori di glicemia a digiuno.

Una maggiore variabilità intraindividuale di glicemia a digiuno durante l'età adulta sotto la soglia del diabete è risultata associata a peggiore velocità di elaborazione, memoria e fluenza del linguaggio nella mezza età, indipendentemente dai livelli di glicemia a digiuno. ( Xagena2018 )

Bancks MP et al, Diabetes Care 2018; 41: 2579-2585

Endo2018 Neuro2018



Indietro

Altri articoli

Gli esiti neurologici nelle persone con infezione da virus HIV ( PWH ) in terapia antiretrovirale ( ART ) di...


È stata valutata la prevalenza di lesioni cerebrali ischemiche rilevate mediante risonanza magnetica e la loro associazione con la funzione...


La memoria episodica e la funzione esecutiva sono aspetti essenziali del funzionamento cognitivo che diminuiscono con l'invecchiamento. Questo declino può...


L'attività fisica è un intervento promettente per il declino cognitivo correlato al tumore, ma la ricerca che ne valuta l'uso...


Nelle linee guida cliniche, le disfunzioni tiroidee conclamate e subcliniche sono menzionate come fattori causali e curabili del declino cognitivo....


Per verificare l'ipotesi che i singoli farmaci antiepilettici non siano associati a deterioramento cognitivo oltre ad altri fattori clinicamente rilevanti,...


I risultati dello studio SPRINT ( Systolic Blood Pressure Intervention Trial ) hanno mostrato che il controllo intensivo della pressione...


È stata valutata l'associazione prospettica dell'assunzione a lungo termine di frutta e verdura con la funzione cognitiva soggettiva ( SCF...


La cataratta è associata a un progressivo declino della trasmissione della luce a causa dell'opacizzazione e dell'ingiallimento del cristallino naturale....


La disfunzione cognitiva è comune nel lupus eritematoso sistemico ( SLE ), ma la causa rimane poco chiara e le...